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La Festa della Trebbiatura:La cerealicoltura “tra Passato e Presente”

La Pro loco di Tricarico quest’anno ha regalato tante belle novità all’agosto Tricaricese, infatti, ha presentato la I edizione della Festa della Trebbiatura: Le cerealicoltura “tra passato e presente”, inserita nell’ambito delle manifestazioni del cartellone: “Sere d’estate 2019” del comune di Tricarico.

Questa manifestazione nasce un po’ per caso, da una chiacchierata informale tra il nostro presidente Francesco Santangelo e il presidente della Copagri Basilicata, non che nostro fedele associato, Nicola Minichino. Infatti, tra una chiacchiera e l’altra è nata questa idea, che i “nostri” due presidenti hanno trasformato in progetto, creando un connubio vincente tra le due realtà di cui sono portavoce.

In passato la trebbiatura era un avvenimento estremamente sentito, infatti, alla fine di varie fasi di lavoro la popolazione si riuniva per festeggiare la fine del lavoro ed il raccolto.

L’idea dei “nostri” presidenti, infatti, è stata quella di voler ricreare, per quanto possibile quell’antica e magica atmosfera. La festa della trebbiatura oggi, nasce per rievocare e rivivere questi momenti, ricreare quel senso di appartenenza ed unione cittadina che, con l’avvento delle nuove tecnologie, si è perso e per regalare un po’ di felicità, perché si può trovare sempre un buon motivo per festeggiare ed essere felici insieme.

Nel giro di una settimana da quella chiacchierata il progetto è stato ben definito, mancava solo coinvolgere chiunque potesse dare una mano per la perfetta realizzazione di questo evento….e quì che sono entrati a far parte di questo progetto gli associati Pro loco, gli operatori volontari del servizio civile, alcune attività commerciali del posto e i cittadini volenterosi.

Dopo giornate stressanti e piene di lavoro il 7 agosto 2019 alle ore 20:00 la festa ha avuto inizio…La serata è stata ricca di emozioni e di gente con il sorriso… possiamo dire che l’idea di “regalare gioia alla comunità” è stata pienamente soddisfatta!

La manifestazione consisteva in una serata piena di musica, divertimento, degustazioni culinarie di prodotti tipici del passato e di allestimenti visivi rievocativi. La villetta comunale G. Massaioli e il Piazzale Cav. Salomone si sono colorati di oro, infatti, sono stati allestiti dei box per gli stand di degustazione con la struttura completamente fatta di balle di fieno, per rievocare i colori della trebbiatura, in più sono state esposti a confronto due modelli di Trebbia, una collegata al passato (di “Cicoria S.R.L” Palazzo San Gervasio”) e l’altra decisamente del nostro presente( della nuova azienda agricola “Soldo”), messe in azione durante la serata.

Tra un brano di musica popolare e l’altro, suonati abilmente dal musicista Antonio Guastamacchia e da un gruppo di fantastici musicisti occasionali e completamente spontanei ( in cui si sono esibiti anche il nostro Sindaco, Vice-sindaco e i “nostri” due presidenti), si sono alternati piccoli “spettacoli” di tradizione popolare con cavalli ed asini dell’ associazione Tricarico a cavallo e la collaborazione dei nostri, ormai storici e sempre presenti, capo-massari: Giuseppe Stasi e Carmine Moles. Oltre all’aspetto “artistico” i partecipanti all’evento hanno potuto degustare dei fantastici piatti della tradizione come: porchetta, pannocchie bollite, lenticchie e salame, patate e peperoni, pasta fatta a mano ( impastata abilmente e a vista dalla nostra sign.ra Anna), arrosto misto e buon vino.

Possiamo dire, colmi di gioia, che i risultati hanno superato di gran lunga le nostre aspettative, infatti, non avremmo mai pensato che, una chiacchierata informale, potesse diventare un così gran successo, quindi vi lasciamo con la frase simbolo della manifestazione di quest’anno, invitandovi a tenervi aggiornati e a partecipare alla seconda edizione!

Cosa altro si può fare, pensando a tutte le cose la cui ragione non si comprende, se non perdere lo sguardo sui campi di grano. La loro storia è la nostra, perché noi, che viviamo di pane, non siamo forse grano in larga parte?”
(Vincent van Gogh)

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