Viaggio nei gruppi protagonisti della XIV edizione del Raduno Internazionale delle Maschere Antropologiche
Il RIMA 2025 si prepara a far vibrare ancora una volta le vie di Tricarico, in Basilicata, con la sua straordinaria parata di maschere antropologiche provenienti da ogni angolo d’Italia e del mondo. In programma per il 31 maggio e 1° giugno, il raduno si conferma un grande rito collettivo di incontro, scambio e celebrazione delle tradizioni popolari più profonde.
Quest’anno, la XIV edizione si arricchisce di nuovi gruppi e ritorni attesi, con una presenza importante di delegazioni internazionali e una straordinaria varietà di maschere italiane, dai Pirenei al Mar Ionio. Ogni gruppo porta con sé un frammento di mondo, una storia antica, una simbologia unica. Ecco chi sono i protagonisti del RIMA 2025.
🇧🇴 BOLIVIA – Tobas del Rosario
Un tuffo nella cultura andina: danzatori rituali con costumi sgargianti, piumaggi colorati e movimenti acrobatici. I Tobas evocano le tradizioni indigene dell’Amazzonia boliviana, simbolo di resistenza e spiritualità.
🇵🇹 PORTOGALLO – Gaiteros de Bemposta, Chocalheiro de Bemposta, Mascarão e Mascarinha di Vilarinho dos Galegos, Velha e Careto di Valverde
Il Portogallo torna protagonista con una folta rappresentanza di maschere arcaiche: i Caretos, figure diaboliche e carnevalesche, accompagnati dai suoni ancestrali delle gaitas (cornamuse). Tra travestimenti grotteschi e rituali rurali, i gruppi di Bemposta, Vilarinho e Valverde portano in scena l’anima magica di Trás-os-Montes.
🇧🇬 BULGARIA – Masquerade group “Third district” Blagoevgrad
Direttamente dai Balcani, le maschere bulgare incantano per l’intensità dei suoni e dei costumi: pelli, campanacci, corna e maschere minacciose in un rituale di purificazione, fertilità e scaccia-malocchio.
🇪🇸 SPAGNA – Entroido Samede
Dalla Galizia arriva l’Entroido, uno dei carnevali più antichi d’Europa. Le sue maschere, tra ironia e mistero, mettono in scena personaggi tipici come l’“Oso” e la “Madama”, in un gioco rituale tra potere e rovesciamento.
🌍 AFRICA – Sunu Africa
Un gruppo che celebra le radici africane attraverso la danza e la maschera: Sunu Africa unisce linguaggi espressivi e ritmi tribali per trasmettere un messaggio universale di comunità, spiritualità e connessione con la terra.
🇷🇴 ROMANIA – Cucii din Brănești
I Cucii, con i loro costumi sgargianti e le maschere minacciose, sfilano per cacciare gli spiriti maligni. Provenienti dalla regione di Brănești, questi personaggi incantano con una delle più affascinanti tradizioni carnevalesche dell’Europa orientale.
SARDEGNA – Su Boinarxu e su Pastori (Teulada)
Maschere potenti e arcaiche: il pastore e la bestia, simboli dell’eterno conflitto tra uomo e natura, si rincorrono nella danza sarda tra suoni di campanacci e ritmi ossessivi.
LOMBARDIA – I Brianzoli di Ponte Lambro (Como)
Una rappresentazione della vita contadina del nord Italia: maschere burlesche che mettono in scena le contraddizioni del passato agricolo della Brianza, tra satire e processioni.
VALLE D’AOSTA – Carnaval de la Coumba Freida (Allein)
Le Landzette, con i loro costumi ricchi di nastri colorati e specchietti, sono il cuore del carnevale valdostano: figure beneauguranti che attraversano la valle per scacciare l’inverno.
FRIULI VENEZIA GIULIA – Pust di Rodda (Udine)
“Pust” significa carnevale in friulano: un rituale antico che unisce il sacro e il profano, con maschere legate al ciclo delle stagioni, alle comunità rurali e alla rinascita.
PUGLIA – Lu Purgianella (Lecce), Compagnia del Trifone (Corato), Sammichele di Bari
La Puglia porta in scena una pluralità di maschere: dalla Commedia dell’Arte rivisitata del Trifone, al carnevale popolare di Lecce, fino alle danze tradizionali del barese. Un’esplosione di dialetti, costumi e teatro di strada.
ABRUZZO – In Nomine Anxa (Lanciano), I Pulcinella (Castiglione M.M.)
Tra sacro e dissacrante, i gruppi abruzzesi mescolano religiosità e folklore: Pulcinella, con la sua verve ironica, si fonde con la processione medievale evocata da In Nomine Anxa.
CAMPANIA – Don Annibale (Eboli), ‘O Ndrecc e ‘A Zeza (Montoro), Squacqualacchiun (Teora)
La Campania gioca con il carnevale: le zeze teatrali di Montoro, la farsa popolare di Eboli, e i “mostri” ancestrali di Teora evocano il teatro rituale del Sud, con maschere che ridono, piangono e scuotono le coscienze.
CALABRIA – Polecenelle Bielle e Brutte (Alessandria del Carretto)
Qui il carnevale è uno scontro tra forze opposte: il bello e il brutto, il chiaro e l’oscuro. Maschere grottesche e poetiche raccontano un mondo che resiste, fatto di memoria e montagna.
Montescaglioso – Il Carnevalone
Uno dei carnevali più noti della regione: un corteo di figure burlesche e musicali che attraversa la città in una festa sfrenata di suoni, risate e riti ancestrali.
San Mauro Forte – I Campanacci
Un rituale sonoro potentissimo: uomini in maschera che agitano campanacci enormi, in un richiamo alla transumanza e alla cacciata del male. Il suono, qui, è l’anima del rito.
Teana – L’Usr
Maschere inquietanti e misteriose, nate dalla cultura agropastorale: “l’Usr” è un simbolo della paura ancestrale che si trasforma in festa, in un rituale di passaggio tra buio e luce.
Lavello – I Domini
Maschere regali, personaggi grotteschi e festeggiamenti pubblici: i Domini mettono in scena una festa di potere e rovesciamento sociale, tra medioevo e folclore contadino.
Tricarico – L’Mash-kr
Il cuore pulsante del RIMA: le celebri maschere di Tricarico, con le loro vacche e tori, raccontano la transumanza, il carnevale, la cultura contadina. Un patrimonio immateriale che è diventato simbolo dell’identità lucana e che quest’anno, ancora una volta, accoglierà il mondo.
Il RIMA 2025 non è solo una sfilata, ma un grande rito condiviso. Ogni gruppo partecipa non come ospite, ma come custode della propria storia. A Tricarico le maschere non si esibiscono, si incontrano, dialogano, si contaminano.
Un’esperienza da vivere con tutti i sensi: la vista dei costumi, il suono dei tamburi, l’odore del cibo, il ritmo delle danze, le storie raccontate intorno a un bicchiere di vino.
Il mondo arriva in Basilicata con le sue maschere, e da Tricarico parte un messaggio potente: la tradizione è viva, cambia, parla tutte le lingue e si balla in tutte le piazze.
#RIMA2025 | Maschere e sapori dal mondo